La Naturopatia – Il potere dell’auto-guarigione

Cos’è la Naturopatia
La Naturopatia è un insieme di pratiche di “medicina alternativa” i cui fondamenti teorici derivano da principi salutistici di diversa provenienza e il cui obiettivo è la stimolazione dell’innata capacità di autoguarigione ritenuta presente in ogni essere vivente, attraverso l’uso di tecniche e di rimedi naturali e l’adozione di stili di vita sani e in armonia con i “ritmi naturali”.
IN UN PERCORSO, CHE DAI SECOLI SCORSI CI PORTERA’ SINO AI NOSTRI GIORNI, CERCHEREMO DI SEGUIRE IL SENTIERO NATURALE (NATURE PATH) LUNGO IL QUALE SI SONO SVILUPPATE LE RADICI DELLA NATUROPATIA MODERNA.
Ars medica
La medicina, intesa come “atto del curarsi” vanta origini antichissime. Dalla notte dei tempi, sia gli uomini che gli animali, seguendo le indicazioni del loro innato istinto di sopravvivenza, hanno praticato delle forme di “auto-cura”, servendosi di rimedi forniti dalle piante, dalla terra e dai minerali presenti in natura. Persino le piante sembrano esser in grado di sviluppare delle efficacissime forme di “auto-cura”, secernendo, in caso di attacco di batteri patogeni, alcune sostanze tossiche al fine di sviluppare delle condizioni a questi ostili.
L’uomo, diversamente dagli animali e dalle piante, in virtù della sua capacità di pensiero, con il tempo è riuscito a raggiungere una conoscenza molto più profonda di questo atto istintivo, creando un sistema complesso di nozioni dirette alla cura delle malattie (ars medica). Nozioni che fin da subito appaiono riservate a pochi: a coloro che, proprio perché in possesso di tale arte (guaritori, sciamani, sacerdoti, stregoni), risultano investiti di una di aura di sacralità che appare rimessa loro direttamente dalla divinità, un monopolio che, ancora oggi, separa colui che cura da colui che viene curato.
Le origini
Le tracce di un indirizzo filosofico naturopatico sono databili intorno al 400 a. C., e precisamente in quella che fu la rappresentazione del pensiero ippocratico dell’arte del curare. Ippocrate credeva nella capacità dell’organismo di auto-guarirsi, ritenendo la natura “il miglior medico” nella correzione di quegli “squilibri” che vengono causati dalle malattie o dalle ferite.
L’espressione che da sempre, a torto o a ragione gli viene attribuita, “Vis medicratrix naturae”, al di là della reale paternità, è quanto di meglio riesce a sintetizzare la visione Naturopatica della cura, e cioè ritenere che tutti gli organismi contengano in loro i “poteri innati dell’auto-guarigione”.
La Naturopatia
Si è soliti comunque far risalire la nascita della naturopatia a Vincent Priessnitz, un contadino austriaco che nella prima metà del’800. Si racconta che, osservando un cervo ferito immergersi ogni giorno in un ruscello ghiacciato per curare la sua ferita, e constatandone la guarigione, soffrendo di uno strappo al polso decise di sperimentare su stesso le proprietà terapeutiche che l’acqua sembrava avere avuto sull’animale. Cominciò pertanto ad immergere l’arto in acqua fredda e quindi ad avvolgerlo in un panno umido dando inizio così a quella pratica di medicina naturale nota ai giorni nostri col nome di idroterapia. Per dovere di cronaca è da rilevare che si dovrà all’opera dell’abate Kneipp il perfezionamento e la diffusione di tale pratica a partire dalla Germania.
È così che andò consolidando l’idea di una Natura posta al centro di una realtà biologica e non più soltanto fisica, una natura come metodologia alternativa alla medicina allopatica del tempo, anche se si dovette poi attendere la fine del ‘800 prima che il medico newyorkese John Scheel coniasse il neologismo con il quale è attualmente conosciuta.
Le alterne fortune
La tradizione naturopatica conserva l’acquisito predominio sulla medicina scientifica fino all’avvento della chimica, allorquando comincia a cedere gradualmente il passo ai dotti chimici e alle teorie del premio Nobel J. Pasteur, subendo una forte battuta d’arresto con l’avvento dell’industria farmaceutica che, soprattutto in Francia, diede il via al proliferare di tutta una serie di leggi che rimettevano la salute dei cittadini esclusivamente nelle mani della medicina scientifica, che diventò così quella “ufficiale”.
Le cose peggiorarono nel secondo dopoguerra, a causa del largo impiego di antibiotici resosi necessario in un momento di gravi difficoltà per quelle popolazioni che, uscite dalla guerra “avvilite e stremate”, a causa del peggioramento delle loro condizioni di vita, subivano un considerevole incremento delle malattie infettive.
È negli anni Cinquanta che la Naturopatia comincia a riprendere terreno, attraverso una sistemizzazione più scientifica.
La Naturopatia oggi
Comprende tecniche differenti: dalla Medicina Tradizionale Cinese alla Medicina Ayurvedica, dallo Shiatsu alla Floriterapia, alla Cristalloterapia, alla Cromoterapia, alla Riflessologia Plantare, all’Aromaterapia. Può essere definita come “lo studio e l’impiego di metodi naturali di cura al fine di ripristinare lo stato di salute dell’uomo, attraverso il raggiungimento del suo equilibrio armonico interiore”, realizzato attraverso un corretto rapporto corpo-mente-spirito.
La malattia, da questa prospettiva, non è altro che un effetto dello squilibrio di tale rapporto, attivato direttamente dal cervello attraverso gli strumenti biologici a sua disposizione. Per consentire la cura e ottenere la guarigione sarà pertanto sufficiente rimuovere l’ostacolo e/o le cause dello squilibrio, affinché il cervello annulli, di conseguenza, la sua risposta logica, cioè la malattia, permettendo la guarigione.
È fondamentale comprendere la premessa di tutto questo, e cioè che il nostro corpo lavora sempre a favore della propria auto guarigione: dobbiamo solo metterlo nelle condizioni ideali per farlo.
Caratteristiche
In un concetto di salute intesa come “stato di completo benessere fisico, psicofisico e sociale”, e non più soltanto come “assenza di malattia”, come sostenuto anche dalla stessa Organizzazione Mondiale della Sanità, la Naturopatia si colloca come strumento idoneo alla comprensione e all’insegnamento del vero significato dell’essere sani, e di come preservare questo stato di salute, intervenendo quando lo si perde:
- rispettando le leggi naturali che regolano il corpo umano;
- avendo attenzione per la persona nella sua complessità e non solo per la sua malattia;
- lavorando per un suo riequilibrio energetico;
- e infine, ma non da ultimo, sostenendo un’alimentazione equilibrata e naturale che miri a disintossicare l’organismo dalle tossine fisiche ed emotive.
Le statistiche
Si stima che più del 70% della popolazione mondiale utilizzi o abbia utilizzato metodi naturali per curarsi.
La naturopatia moderna è oggi usata da centinaia di milioni di persone in Australia, Nuova Zelanda, Sud Africa, Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Irlanda, Islanda, Norvegia, Svezia, Germania, Olanda, Belgio, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Italia.
Le finalità
La naturopatia non entra in competizione con la medicina “ufficiale” ma collabora con essa. Non è finalizzata a fare diagnosi o a indicare terapie, ma semplicemente a favorire il benessere e l’autoguarigione, educando gli individui a determinate abitudini fisiche o mentali attraverso interventi di disintossicazione e riequilibrio nel rispetto di tre semplici principi:
- Primum non nocere : fornire il sostegno più efficace evitando il rischio di effetti collaterali;
- Vis medicatrix naturae: stimolare la forza vitale naturale dell’organismo per promuoverne l’auto-guarigione;
- Tolle causam: rimuovere le cause della malattia, identificando e operando sulle cause che hanno portato allo squilibrio, in una visione olistica dell’ambiente e dell’uomo.
Le Tecniche
Le tecniche utilizzate dalla Naturopatia sono fondamentalmente sempre tecniche “dolci“, che si ispirano cioè ai tre principi fondamentali appena illustrati. Vediamole più da vicino:
- IL RIEQUILIBRIO ALIMENTARE
Attraverso l’individuazione e il suggerimento di una alimentazione fondamentalmente sana e facilmente digeribile, poco acidificante e ricca di nutrienti, ma personalizzata in base alle caratteristiche e allo stile di vita dell’individuo.
- OLI ESSENZIALI, FIORI DI BACH, METALLI, ERBE E PIANTE, OLIGO ELEMENTI E GEMMODERIVATI
Le erbe sono da sempre strumenti naturopatici fondamentali, soprattutto per le loro proprietà energizzanti e disintossicanti. Le rocce e i metalli per la loro azione riequilibrante sulle funzioni organiche. Le essenze floreali come riequilibranti della sfera emotiva.
- TECNICHE DI RILASSAMENTO
Attraverso varie tecniche si cerca aiuta l’individuo a ritrovare il proprio equilibrio energetico, riducendone le possibili cause di stress.
- MASSAGGI di tipo Ayurvedico, Anti-Stress, Bioenergetico, Aromaterapico, Riflessologia plantare, Tibetano, Bamboo.
Attraverso il contatto con il corpo, grazie a movimenti lenti e profondi, si interviene sull’equilibrio, si riattiva la circolazione, si allontana lo stress, si liberano nuove energie a seconda del tipo di massaggio, donando sempre benessere ed armonia.
Conclusioni
Vale la pena sottolineare che la Naturopatia non si pone assolutamente come alternativa alla medicina. Il suo scopo è educare alla salute, contribuendo al benessere psico-fisico di ogni individuo, attraverso interventi e rimedi naturali, per quello che ritiene possa essere l’origine e la causa del malessere o del disordine sperimentando diversi trattamenti naturopatici, per sostenere altrettanti processi di guarigione. Potranno essere risolte problematiche come: stress, allergie ed intolleranze alimentari, squilibri dell’umore, disturbi del sonno, alterazioni delle difese immunitarie, stanchezza cronica, dolori articolari, ritenzione idrica, disturbi gastrointestinali.
I trattamenti naturopatici non hanno particolari controindicazioni, anche se come sempre, è consigliabile consultare il proprio medico prima di effettuare qualsiasi trattamento.
A che punto è la normativa in Italia riguardo la professione di ‘Naturopata’?
“Per il momento, in Italia, le cosiddette “medicine non convenzionali” e le varie discipline salutistiche note nel settore del benessere, sia quelle di competenza del medico, sia quelle esercitate da operatori non medici, non sono ancora regolamentate, pur essendo ormai maturi i tempi per una necessaria legiferazione in merito.
La didattica delle medicine non convenzionali in Italia necessita senz’altro di un ordinamento che sancisca ruoli nonché iter formativi delle varie figure. Al momento la didattica è promossa soltanto da istituti privati, che si avvalgono della docenza di esperti qualificati nei vari settori delle medicine non convenzionali che spesso hanno studiato o provengono direttamente dall’estero dove tali insegnamenti sono già riconosciuti.
Come sintesi di 18 proposte di legge e a seguito di audizioni di convegni, si è giunti, presso la XII Commissione – Affari Sociali – della Camera dei Deputati, alla proposta di legge n° 874 del 23.05.2006 a firma dell’on. Lucchese “Disciplina delle medicine e delle pratiche non convenzionali”, che contempla anche la figura del naturopata.”
Che permessi occorre ottenere per esercitare la naturopatia in Italia?
All’oggi (31/12/2009) nessuno. Non esiste una legge che regoli questa materia e pertanto non occorrono permessi di alcun genere per esercitarla. Il suo esercizio è però libero nei limiti descritti dal mansionario del naturopata FINR.
Il naturopata può prescrivere farmaci o rimedi omeopatici?
No. Esiste a tal proposito un pronunciamento ufficiale della FNOM-CEO(Ordine dei medici nazionale di Rima) che afferma che l’omeopatia sia una materia medica e pertanto i prodotti omeopatici siano di pertinenza esclusiva dei medici e dei farmacisti.
Eventuali titoli di Naturopatia conseguiti all’estero possono essere considerati equipollenti in Italia?
No. Nessun titolo di Naturopatia conseguito all’estero può valere in Italia (compreso l’Heilpraktiter tedesco) in quanto la materia non è riconosciuta nel nostro paese e pertanto non può sussistere alcuna equipollenza.
in Italia esistono solo alcuni albi creati dalle scuole, ma privi di un vero e proprio valore legale.