Cosmetici naturali: una scelta ragionata

cosmetici naturali

Negli ultimi decenni  il crescente interesse per un consumo cosciente e salutare ha portato ad un aumento della richiesta di prodotti naturali, nella speranza di una maggiore qualità e sicurezza delle materie prime impiegate. Un trend che ha interessato non soltanto il settore alimentare, ma si è esteso anche a quello cosmetico, con un picco di richieste di prodotti bio.

Cos’è un cosmetico naturale

La normativa vigente non prevede particolari autorizzazioni amministrative o sanitarie, ne tanto meno controlli pre-vendita dei prodotti cosmetici naturali. Interviene però in senso limitativo, stabilendo cioè quali ingredienti non possono essere assolutamentecosmetici naturali contenuti e quali possono esserlo solo entro precisi limiti di utilizzo. La mancanza di una chiara regolamentazione della materia crea non pochi problemi al comprendere e definire ciò che fondatamente può ritenersi un prodotto naturale. Nel tentativo di diradare un po’ della nebbia che avvolge l’argomento alcuni Organismi di Controllo e Certificazione, riconosciuti dal ministero delle politiche agricole, hanno istituito dei propri disciplinari a cui i produttori che vogliono certificare i propri prodotti devono attenersi se voglio essere certificati. I disciplinari però non sempre dettano dei criteri omogenei, finendo così con il complicare ancora di più le cose. Riducendo allora la questione ai minimi termini cercheremo di individuare e mettere in evidenza quali sono le caratteristiche necessarie e indispensabili di un cosmetico naturale, partendo proprio da questi limiti. Innanzitutto deve utilizzare materie prime naturali, biodegradabili e provenienti da agricoltura biologica. Non deve contenere sostanze considerate nocive o “a rischio” per la salute dell’uomo e dell’ambiente. Le confezioni devono essere a basso impatto ambientale, e quindi realizzate in materiale riciclabile. Non possono inoltre essere utilizzati gas propellenti e alcune plastiche ritenute dannose per l’ambiente e per l’uomo, né contenere coloranti o profumi sintetici.

Naturale o biologico

Solo per i prodotti “biologici” è richiesto che gli ingredienti siano naturali al 100%. Per definire “naturale” un cosmetico è sufficiente invece che contenga almeno (quindi anche solo) il 5% di ingredienti naturali. Attenzione quindi a non confondere le cose.
L’elenco delle sostanze contenute nei vari prodotti ( INCI ossia International Nomenclature of Cosmetic Ingredients) ci  permetterà di riconoscere facilmente un cosmetico veramente naturale  da uno che invece  non lo è affatto o non lo è completamente. In alternativa alla non sempre facile lettura dell’INCI si potrà decidere di utilizzare solo prodotti naturali certificati dagli organismi di controllo riconosciuti, verificandone l’approvazione dal bollino che deve essere ben visibile sulla confezione, oppure di realizzare da sole i propri cosmetici. In questo caso però è consigliabile utilizzare esclusivamente dell ricette sicure, elaborate cioè da professionisti  del settore e già sperimentate, in quanto abbinare casualmente alcuni ingredienti, anche  se naturali, può provocare irritazioni e arrossamenti.

Naturale o chimico

Le piante non sono l’unica possibilità per una cosmesi eco-sostenibile. Anche molti prodotti di sintesi sono “eco“, nel senso che “non sono dannosi né per la nostra pelle né tanto meno per l’ambiente”. Basta  scegliere prodotti di qualità, che, anche se formulati cosmeticicon ingredienti sintetici, sono efficaci e soprattutto sicuri. Si può  valutare a ragione un cosmetico “sintetico” come nocivo solo dopo avere considerato l’insieme dei suoi componenti alla luce delle loro concentrazioni, tollerabilità ed efficacia nonchè della sua biodegradabilità. Per contro anche un prodotto “naturale” può essere nocivo, quando, ad esempio, contiene materie prime di scarsa qualità o in concentrazioni elevate, soprattutto in caso di pelli sensibili o particolarmente reattive. Gli olii essenziali, ad esempio, pur nella loro indiscussa naturalità, proprio per la loro composizione, possono risultare estremamente  sensibilizzanti. Per non parlare poi degli olii vegetali, quando sono di bassa qualità o mal conservati. A parte l’odore veramente sgradevole e persistente, il loro uso sulla pelle può provocare reazioni di forte sensibilizzazione cutanea. Ma soprattutto l’assenza di conservanti “chimici” e stabilizzanti rende i cosmetici naturali maggiormente deperibili rispetto a quelli “chimici”, aspetto da non sottovalutare assolutamente quando li utilizziamo, per non andare incontro a spiacevoli sorprese dovute ad una loro eventuale alterazione.

Come scegliere un cosmetico naturale

Chimico o naturale? Al di là dei propri orientamenti e delle personali preferenze, un prodotto va considerato, secondo me, in base a criteri di sicurezza e di efficacia, al di là della derivazione di sintesi o naturale. Alcuni prodotti in versione “naturale” sono veramente ottimi. Allo steso modo altri in versione “sintetica” sono insostituibili. Ad esempio, un cosmetico idratante migliore di un olio biologico al 100% di buona qualità non esiste, ma sicuramente, per un cosmetico antirughe, i principi attivi di ultima generazione contenuti nei prodotti di sintesi sono ineguagliabili. Direi allora di affidarsi al buon senso o al consiglio di persone formate ed esperte e, in ogni caso, a prodotti di qualità.

Un aiutino potremo sicuramente averlo consultando il “Biodizionario“, un sito online che dal 2000 si propone come Guida al consumo consapevole dei cosmetici, catalogando ben  4947 sostanze suscettibili di utilizzo nella produzione di cosmetici. La sua consultazione è piuttosto semplice: è sufficiente inserire il nome della sostanza nell’apposito frame  e verificarne il giudizio. La valutazione della sostanza viene attribuita mediante un semaforo  che varia di colore a seconda della pericolosità: doppio rosso non è accettabile, rosso non va bene, giallo ci sono dei dubbi, verde va bene. Si rassicura dal sito che la formulazione del giudizio deriva da una valutazione degli ingredienti a tutto tondo, quindi “se la sostanza è di sintesi e viene preparata con un processo di produzione poco ecologico, ma svolge funzioni importanti all’interno del prodotto,  non viene comunque “bocciata”. L’iniziativa, comunque apprezzabile, ha però un limite legato alla sua stessa natura. In quanto dizionario, è, per sua stessa natura, una raccolta di parole, disposte per lo più in ordine alfabetico, seguite da una definizione del significato, che qui è sostituita dal giudizio del semaforino. E’ quindi uno strumento di consultazione che, non fornendo alcuna spiegazione, non contribuisce ad una vera comprensione e a una scelta ragionata di chi lo consulta.

Altra cosa è l’utilizzo di Ewg’s Skin Deep, un database di cosmetici che classifica i prodotti da 1 a 10, illustrando però anche gli studi scientifici e le considerazioni che hanno condotto al giudizio. Rigorosamente in lingua inglese è consultabile però purtroppo, soltanto da chi conosce la lingua.

Articoli simili