Farina bianca o integrale? Ecco come scegliere quella giusta

La dieta mediterranea è un modello nutrizionale considerato tra i più salutari al mondo. Ispirata alle tradizioni alimentari dei paesi mediterranei, prevede il consumo di pane, pasta, pizza e dolci. Da qualche tempo, però, la farina, ingrediente principale di tutti questi alimenti, è al centro di accesi dibattiti tra esperti del settore e alimentaristi.
Farina bianca o integrale? Quale tra le due sarà quella giusta?
Medici e nutrizionisti, studiando l‘alimento dalla produzione al suo utilizzo finale, in una visione dell’alimentazione come terapia e prevenzione delle malattie, hanno evidenziato che consumare alimenti prodotti con farina integrale è meno dannosa per il nostro organismo rispetto a cibi prodotti con farine raffinate.
Farina integrale: i pro e i contro
Consumare pane e pasta integrali è, senza dubbio, la forma di alimentazione con un più elevato valore nutritivo. Le farine bianche, infatti, sono sottoposte ad un processo di lavorazione che priva i chicchi di due componenti nutritive, ricche di principi vitali: la parte esterna, ossia la crusca, ricca di fibre e vitamine B; e la parte interna, cioè il germe, ricco di oli polinsaturi, vitamine e minerali. Per contro, però, va sottolineato che il processo di decorticazione del chicco permette di ottenere farine bianche igienicamente più “sane” rispetto alle integrali. Metalli pesanti, residui dii antiparassitari e micotossine vengono, infatti, eliminate quasi completamente.
Bianca o integrale?
Di tipo “00”, “0” o di tipo integrale, niente è lasciato al caso. Esiste infatti una precisa normativa che prevede come debbano essere le varie farine. Il loro contenuto massimo in sali minerali, contenuto minimo in proteine e umidità. Al termine del processo di lavorazione si stima che una farina bianca abbia perso circa la metà degli acidi grassi polinsaturi presenti nel chicco. senza contare la totalità delle vitamine, il 98% del magnesio, l’80% del ferro, il 75% del manganese, il 70% del fosforo, il 50% del calcio e del potassio. Viene da domandarsi allora perché, ciononostante, ancora oggi, siano le farine bianche ad essere maggiormente commercializzate. Di motivi ce ne sono diversi. Ad esempio perché è, comunque, un prodotto puro e facilmente digeribile. E’ più facile da utilizzare nei vari impasti casalinghi. La farina integrale risulta, infatti, più difficile da “legare”. Anche a livello industriale è più facilmente lavorabile e conservabile.
La farina bianca fa ingrassare?
La farina bianca contiene, quasi esclusivamente, amido e proteine. Abbiamo visto, infatti, che i valori nutritivi più importanti vengono persi nel processo di raffinazione. Consumare alimenti a base di farina bianca, pertanto, equivale ad assumere carboidrati semplici. Insomma è come assumere dello zucchero. Pertanto, un consumo eccessivo di farine bianche fa ingrassare a causa del conseguente aumento del glucosio nel sangue, con conseguente picco nella produzione di insulina, ormone causa dell’accumulo del grasso. La soppressione del glucagone, inoltre, favorisce l’accumulo dei grassi e degli zuccheri. Senza parlare dell’aumento della sensazione di fame, dovuto al calo dei livelli di zucchero nel sangue, conseguente al picco di insulina.